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Il pollice imponibile

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La tassonomia caratterizza l’homo sapiens dalla forma della mano,
non distingue l’ominide della Bibbia, l’ominide del Vangelo, l’ominide del Corano;
l’anatomia moderna s’è imbattuta in una scoperta attendibile:
l’italiano medio è dotato di pollice imponibile.

L’aumento esorbitante dei tassi non comporta una sparizione delle tasse,
nessun sessuologo animale è mai riuscito a uscire dall’impasse,
le tasse aumentano, in caso di abbassamento o crescita dei tassi,
saranno tasse ninfomani, lontane dal desiderio di ribassi.

L’Italia è la repubblica fondata sulle tasse, da Nord a Sud,
tanto che a rimettere le cose a posto ci vorrebbe un Governo Robin Hood,
l’italiano medio, ogni giorno, è in ADE a misurarsi la pressione fiscale,
arrivati al 50% chiameremo l’anatomopatologo a certificare l’embolia celebrale.

L’Itaglia è terra d’inventori, si mette una tassa sull’ombra delle tende dei locali,
il massimo del cuneo fiscale (presa per il culo) è la tassa comunale sulle centrali nucleari,
che, in bolletta, ti trovi una tassa EF-EN sull’efficienza (?) dell’energia elettrica,
come cazzo riescono a convincerti dell’incoerenza è cosa comica.

C’è la tassa sul televisore, c’è la tassa sulla tassa, d’incostituzionale disappunto,
e scopriamo che la nostra spazzatura, soggetta ad IVA, ha valore aggiunto,
la tassa sulla morte, intesa come certificato di constatazione di decesso, 
ragazzi, ditemi voi, se ci fosse stata ai tempi di Yeshua, Lazzaro come sarebbe stato messo.

La tassa sulla morte, maronna dell’Incoroneta, a morire serve un nulla-osta
ostia, il morto deve resuscitare e versare 35€ facendo la coda in Posta,
la tassa sulle invenzioni che non si applica all’invenzione di nuovi tributi
e ti accusano di diffamazione se affermi d’esser governato da una massa di cornuti.

La tassa sugli spiriti, in senso alcolico, la tassa sul rumore degli aeroplani,
il rumore degli aeroplani? Pensa alla tassa sul casino di un concerto degli Inti-Illimani,
c’è una tassa sui gradini, l’imposta comunale sui cani, la tassa sulle cabine telefoniche.
Ma andate a cagare, forse si stava meglio con le stravaganze fiscali borboniche.

                                [inedito, 2017]

 Ivan Pozzoni - 15/12/2017 12:29:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Impossibile: mi farò distillare!

 Klara Rubino - 15/12/2017 12:27:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Però quando sarai deceduto, come è accaduto a molti, turisti visiteranno i luoghi reali che frequenti!
Ti auguro almeno quello!

 Ivan Pozzoni - 15/12/2017 12:03:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Peggio, molto peggio. Di norma, dopo due/tre mesi, mi sbattono fuori da ogni sito dell’universo.

 Klara Rubino - 15/12/2017 11:44:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Rispecchiandoti pertanto!
( per quel che ho visto leggendoti fin qui! )

 Ivan Pozzoni - 15/12/2017 11:38:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Grazie mille, Clara. Penso che sia il «piatto forte» della mia nuova raccolta anti-«poetica», che - come Cherchez la troika del 2016- sarà molto irriverente, e combattiva.

 Klara Rubino - 15/12/2017 11:08:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Questa tua poesia mi ha colpito particolarmente per il ritmo frizzante, tanto che sarebbe molto bella recitata, risulta così essere molto energizzante, nonostante l’argomento, come uno sprone a reagire a tale situazione.
Esuberanti gli accostamenti, è ricca di ironia, infatti dietro il sorriso che nasce, dentro la bocca amaro è il sapore.

 Ivan Pozzoni - 14/12/2017 02:04:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

In realtà, sto cercando di inserire in un «anti»-sistema diacronico i miei «frammenti chorastici», in modo che i postumi, cioè i topi, quando tra mille anni navigheranno in rete (fognaria), riusciranno a dare, finalmente, un’interpretazione olistica della mia «anti»-poetica. Purtroppo mancheranno dei testi di natura saggistica (estetica, storiografica e teoretica), a meno che non siano topi da biblioteca. Tutto qui!

 L’Arbaléte - 14/12/2017 01:34:00 [ leggi altri commenti di L’Arbaléte » ]

Ma dai!
Però Re Cecconi per R.W.Pirsig (tra parentesi), è mitico! Quasi come I.v.a.n. :-))

E non sottovalutare mai le doti dei lettori: metà d’ogni poesia mai scritta.

Attendo di sentire la tua voce.
Qui solo in pochi si sfiatano.

Eppure sembra che nel prossimo futuro sarà indispensabile servirsi della propria voce per essere accreditati al consumo.

 Ivan Pozzoni - 14/12/2017 00:49:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Peggio di Re Cecconi (R.W.Pirsig). L’«embolia celebrale» è «l’occlusione dell’arteria della celebrità», cioè l’arteria che conduce il minus habens a cercare di subire Amici, l’Isola dei famosi, Master Chef. Il pollice, in Itaglia, è «imponibile». Me lo dice sempre Leopoldo von Attolicus di non esagerare con i giochi delle parole prigioniere. Gli editor e i lettori (?), non ci arrivano. Poi, dopo anni, non ci arrivo nemmeno io. Fortunatamente le «anti»-poesie non nascono su un sito www. Per non dimenticarmele o smarrirle, registro le migliori, in attesa della nuova raccolta. L’«anti»-poesia in questione, come abituale cursus disonorum, è uscita in rivista (Punto d’incontro, sprecatissima), e, da inedità, uscirà in raccolta. Poi, sempre da inedita, uscirà di nuovo in rivista, e così via, all’infinito... I.v.a.n.

 L’Arbaléte - 14/12/2017 00:31:00 [ leggi altri commenti di L’Arbaléte » ]

Per non dire del pollice "imponibile" anziché opponibile. Ti raccomando alle "cure" ontalgiche di R.W.Pirsig, il nostro straordinario primate in dislessie da sbarco (lui naviga su pelaghi perigliosi, da anni e anni a tu per tu con lo spettro di Gentil Bernard). Oops! Primario intendevo, non primate, Bob! Ma adesso come faccio a cancellare ’sto delirio?

Gentil Bernard, già!:-))

 L’Arbaléte - 14/12/2017 00:15:00 [ leggi altri commenti di L’Arbaléte » ]

Occhio che c’è pure il pollice verso!

Resta da capire se pubblicare sotto rubrica di poesia (mica d’ammore!) questo pamphlet, sia stato più conveniente rispetto alle opportunità offerte, in altra sede, alla tua potenza di fuoco poemàntica espressa ex-catedra in trasferta.
Per altro condivido in pieno il pieno e pure il vuoto.
Ma ormai sono del tutto convinto che oggi sia più che mai necessario e si possa e si debba fare migliore e più vera poesia non calpestando le aiuole, mentre si esce fuori da certi desolati giardinetti...

In breve e per non sembrarti troppo equivoco, o peggio, esser(mi) frainteso, ti dico che mi piace molto e mi convince il tuo testo, ma qui, dove l’hai pubblicato, credo che perda più di quanto ci guadagni, se avevi in cuore una poesia da mettere al mondo.

Qui non nascono poesie!
Sarebbe veramente il colmo dei colmi la nascita della poesia in una rubrica di poesia online!
Che beffa demoniaca l’autoreferenzialità!
Io ti esorcizzo, poesia, qui mancata, non tanto per il tuo ampio respiro, quanto per l’asfissia di tempo e luogo a cui oggi t’assoggetti.

P.s.: "celebrale" per cerebrale, in fin del terzo stasimo, è refuso per indice impetuoso sulla tastiera o magico colpo di pollice di ferrea nolontà al clavicembalo dei prati?


Ivan,che nome da "Terribile", sei simpatia!

:-)

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